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CARLOFORTE IN MTB
per scoprire l’isola di San Pietro

Da: Calalunga (Strada La Punta) A: Carloforte
Per: Calalunga, Memmerosso, Punta delle Oche, Guardia dei Mori, Gioia, Colle dell’Inferno
Lunghezza: 17 km
Difficoltà: media
Fondo: misto

Note: tutta la strada è abbastanza pedalabile ed in buone condizioni per una mountain bike. Un minimo di accortezza è necessario nella discesa di Memmerosso, che porta al Pulpito e nella Ripa di Rombi, a causa delle curve cieche.
Qualche difficoltà di pedalata la si può riscontrare nel sentiero lastricato del Canale dell’Inferno.
Punti panoramici: Punta delle Oche; Ripa di Rombi.

Dalla Punta delle oche al Colle dell’inferno
Uscendo da Carloforte si prenda la strada per La Punta delle Oche. Dopo 2,5 km comincia in rettilineo la discesa verso La Punta.
Alla fine del rettilineo anziché seguire la strada che curva a destra, si prosegue dritto imboccando un viottolo asfaltato (fiancheggiato da bianchi muri) che dopo poche decine di metri di discesa incomincia a salire (circa 1000 metri) fino ad immettersi in una strada sterrata.

Si svolta a sinistra fino al bivio: qui si gira a destra seguendo la sterrata che fiancheggia il lato sinistro del colle di Memmerosso.
La lunga discesa che porta verso il mare è veloce ma non pericolosa, attenzione comunque ad alcuni tratti ricoperti di pietrisco e ai solchi scavati dall’acqua che si possono incontrare specialmente verso la fine della discesa.

Il pulpito
Giunti nei pressi della costa, la strada curva a sinistra in prossimità del “Pulpito”, una caratteristica collina tufica di forma troncoconica, dalla sommità della quale si gode una magnifica vista su tutta la zona.

Dopo circa 100 metri la strada curva ancora verso il mare: è qui che si incontra la prima piccola salita che porta su Punta delle Oche, in prossimità della quale si può osservare gran parte della costa settentrionale; da Punta Senoglio (Ovest), sino alla Punta (Est) ed oltre ancora, l’Isola Piana e la costa di Nebida.

Continuando lungo la strada si gira verso l’interno con una discreta salita, per un breve tratto asfaltata, che porta, in prossimità di una stretta curva a gomito, ad affacciarsi su una balconata naturale da cui si vede tutta la zona

Guardia dei mori
Proseguendo si entra in regione Guardia dei Mori, caratterizzata da una vasta pineta nella quale si perdono vari sentieri.
Tutti conducono a case di campagna: è inutile esplorarli. A 3,2 km dall’inizio della salita ci si immette sulla strada asfaltata Carloforte-Guardia dei Mori: qui si gira a destra prendendo la strada asfaltata Guardia dei Mori-Gioia.

Quest’ultima si segue per 2,8 km, fino a quando cioè, poco dopo la fine della breve ma ripida “Ripa delle Bocchette”, si trova un’altra strada asfaltata che gira a sinistra in leggera salita.
La si segue per circa 350 metri dopodiché si andrà a destra lungo una strada carrabile. Ignorando la deviazione a destra dopo 200 metri si segue la strada per circa 1250 metri.

Qui finisce la strada carrabile e si prosegue per un vecchio sentiero che presenta tracce di un’antica pavimentazione a grossi ciottoli che può creare qualche difficoltà.
Nonostante i vari incroci, non risulta difficile seguire la strada pavimentata che va avanti quasi dritta senza grandi curve

Il Colle dell’inferno
Dopo 8 km ci si trova in prossimità del Colle dell’Inferno, nel piccolo canalone che si apre su regione “La Mandria”. Qui la strada fa una larga curva a sinistra.

Giunti sulla sommità della piccola collina (ottimo punto panoramico) si prosegue lungo il sentiero, ignorando ogni traccia a sinistra, per arrivare poco dopo all’inizio di una breve e ripida discesa invasa dalla vegetazione e con fondo sconnesso.

Dopo questa discesa ci si ritrova su strada sterrata che dopo 1,5 km si immette sulla strada asfaltata del “Sabbinu”: è preferibile ignorare tutte le deviazioni a sinistra.
Da qui si va a sinistra, per poi raggiungere l’asfalto dopo circa 450 metri.
Girando a destra si può arrivare in paese in pochi minuti.