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Il Sinis
Ci prepariamo per la tappa più lunga del tour, anche se il percorso è quasi completamente pianeggiante: da Cuglieri a Tharros , lungo la penisola del Sinis.
Raggiungiamo Cuglieri in pulmino, non senza sostare prima a Flussio e Tinnura, dove da tempi immemorabili si intrecciano i rami di ulivo e asfodelo per creare bellissimi cesti .
Da Cuglieri affrontiamo l’emozionante discesa che ci porta fino a Santa Caterina di Pittinuri : il maestrale continua a soffiare forte e ce ne accorgiamo soprattutto al momento di percorrere gli ultimi 11 km di strada che dalla statale 292 ci riportano sul mare a Putzu Idu .
In questo tratto abbiamo un forte vento contrario e la sosta picnic è provvidenziale.
Riprendiamo costeggiando lo stagno di Sale Porcus , che è stato purtroppo prosciugato dall’implacabile sole estivo ed è stato abbandonato dai fenicotteri rosa , migrati nel vicino stagno di Cabras .A Mari Ermi percorriamo lo sterrato costiero che ci porta fino a Is Arutas , con la sua spiaggia bianca composta da minuscoli chicchi di quarzo.
Il maestrale fa dire basta a tutto il gruppo, tranne agli irriducibili Guido ed Erika che vogliono continuare fino a Tharros, come da programma.
La loro scelta si rivela davvero azzeccata, perché lo sterrato che attraversa la macchia mediterranea dell’Oasi di Seu è veramente eccezionale, con le lepri spaventate dal nostro arrivo che ci sfrecciano davanti e si nascondono tra gli arbusti.
Il tempo di una veloce visita dell’antico insediamento punico di Tharros e un trasferimento in pulmino ci porta fino ad Arborea , dove ci attende il nostro albergo per questa sera.
Dopo l’abbondante e gustosa cena, inizia un’appassionata discussione su quale mirto sia più buono (bianco o rosso). Gino ne pagherà le conseguenze il giorno dopo!
foto
Dolce vita,
Panoramica s’Archittu;
Foto di gruppo con maestralata