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TREKKING IN SARDEGNA

Se è giusto affermare che di trekking veri e propri la Sardegna ne offre pochi, altrettanto vero è il fatto che l’interesse principale del turista che viene sull’isola per camminare non deve essere costituito dalla lunghezza dei percorsi, ma dalla qualità dello spazio in cui si muove.

Alcuni territori della Sardegna sono, infatti, così scarsamente popolati da risultare tra i più integri di Italia!

Attraversare queste zone senza mezzi meccanici, solo con le nostre gambe, permette allora di godere appieno dei paesaggi selvaggi e dell’isolamento dalla civiltà che sono in definitiva la vera attrattiva di una Sardegna diversa da quella universalmente conosciuta.

Pur essendo il Supramonte la zona di gran lunga più interessante, la Sardegna è pur sempre un’unità difficilmente smembrabile, anche se si tratta di un insieme di paesaggi e realtà assai eterogenee.
Ogni zona ha qualche interesse da offrire e non è giusto limitare la propria frequentazione al Supramonte.
Ecco quindi una rapida carrellata di quel che la Sardegna può offrire secondo le zone geografiche:

  • Sàrrabus
    notoriamente si tratta di una zona granitica piuttosto arida, ma il massiccio dei Sette Fratelli, piuttosto vicino a Cagliari, offre belle foreste e degli interessanti scorci sulle caratteristiche punte granitiche, che superano di poco i 1000 metri di quota.
    Molto interessanti sono i percorsi, in genere brevi, che partono da Maidopis. Esiste però anche una traversata del massiccio che termina sulla costa sud dell’Isola e che richiede almeno due giorni.
  • Sulcis
    per gli escursionisti di Cagliari si tratta di una zona molto interessante, ma non si può certo paragonare il Sulcis al Supramonte! Ci sono, è vero, interessanti percorsi, ma i paesaggi risultano sempre piuttosto monotoni.
    Da citare sono comunque le ascensioni alle cime più elevate, le escursioni all’interno dell’oasi del WWF e un paio di risalite di bei torrenti con massi di granito e pozze di acqua cristallina.
  • Iglesiente
    l’interesse di questo massiccio per l’escursionista è secondo solo all’Ogliastra e al Supramonte. Le salite al Monte Linas, la cima più elevata di questa porzione di Sardegna, sono infatti tutte interessanti.
    Molto belle e suggestive sono poi le gole del Rio Oridda e le cascate de Su Muru Mannu. Più ad ovest la zona del Fluminese è ugualmente interessante, ma con escursioni più monotone, interessanti però sotto il profilo dell’archeologia industriale. A nord del Linas è da citare la traversata delle creste del Monte Arcuentu, una bella cavalcata da non perdere!
  • Sarcidano
    un territorio un po’ povero di escursioni ma ricco di begli scorci sul Flumendosa. La zona più interessante rimane quella della Giara di Gesturi.
  • Barbagia
    il territorio che comprende le cime più elevate dell’isola non coincide, come sulle Alpi, con la zona escursionisticamente più interessante. Se da un lato fa sempre piacere raggiungere la cima del Gennargentu o passeggiare nei bei boschi di Aritzo e Fonni, le cose più belle stanno più a sud, nei dintorni di Seui.
    Molto suggestive sono le escursioni sul Monte Tonneri e alla Perda Liana: alcune di queste sconfinano nell’arrampicata e sono da considerarsi impegnative.
  • Ogliastra
    è una delle zone più selvagge dell’isola, destinata ai trekkers esperti e navigati. Qui si svolge “Selvaggio Blu”, un trekking sulla costa considerato il più difficile d’Italia, per cui occorrono diversi giorni.
    Anche il raggiungimento di alcune calette isolate nel Golfo di Orosei è da considerarsi un’esperienza da non perdere, mentre la discesa delle anguste còdule dell’interno regala intese emozioni e scorci unici in Europa.
  • Supramonte
    qui si svolgono gli itinerari più classici, impossibile elencarli tutti. Si va dalle grandi cavalcate su creste panoramiche (Cusidore, Monte Albo, Corrasi, Monte Novo), agli altipiani più deserti (Donanigoro, Campu Su Murdegu), alle gole più impervie e profonde (Gorroppu).
    Grande interesse riscuotono i villaggi nuragici come Tiscali o i nuraghi panoramici e isolati come Nuraghe Mereu, in territorio di Urzulei. Nel Supramonte tutto è possibile, dalle facili passeggiate alle escursioni più difficili, ma ogni itinerario ha in se qualcosa di speciale.
  • Baronie
    il Monte Albo offre salite interessanti e di ampio respiro: la più frequentata è certamente il Monte Turuddò. Si tratta di un pugno di percorsi, alcuni di essi non del tutto banali.
  • Goceano
    una grande traversata percorre questa lunga catena, con percorsi facili, talvolta un po’ monotoni, sotto belle foreste. I paesaggi sono molto rilassanti.
  • Nurra
    poche escursioni interessanti, per lo più nei dintorni di Capo Caccia, dove molto bella e classica rimane la salita alla Torre della Pegna, che precipita con una scogliera di 200 m sul mare burrascoso.
  • Gallura
    è difficile muoversi nella fitta macchia gallurese, ma esistono anche qui alcuni percorsi molto frequentati. A parte le facili passeggiate tra le surreali rocce di Capo Testa ed Aggius, c’è sempre da salire il Monte Limbara, anche se non è bello scoprire che dall’altro lato vi arriva una strada asfaltata…