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NECROPOLI DI ANGHELU RUJU

La necropoli ipogeica di Anghelu Ruju (3500-1800 a.C.) è costituita da 38 tombe scavate in una piattaforma di arenaria calcarea posta a 23 mt sul livello del mare.

Le camere sepolcrali scavate nella tenera arenaria hanno da subito manifestato problemi strutturali manifestatesi soprattutto con il crollo del soffitto di molte tombe.

Alle tombe si accede attraverso un ingresso a pozzo verticale o a dromos (corridoio munito di gradini).

La cella è l’ambiente più importante della tomba ed è solitamente disposto trasversalmente rispetto all’ingresso.

Intorno alla cella principale solitamente si dispongono le celle secondarie, secondo uno schema definito a raggiera.

Il carattere sacro delle tombe si rivela attraverso la decorazione degli ambienti con elementi particolari quali Coppelle, False Porte, Protomi e Corna Taurine, emblemi di un profondo sentimento religioso.

La pratica funeraria prevalente è l’inumazione.

Per quanto riguarda il repertorio materiale, i corredi recuperati, visibili attualmente presso il Museo Sanna di Sassari, testimoniano la lunga durata d’uso della necropoli, la quale attraversa le principali fasi culturali della preistoria sarda.