NURAGHE DI SANT’IMBENIA
Il nuraghe vero e proprio (XV-VI sec.a.C) non indagato ancora in modo compiuto, riporta alcuni elementi indicativi: il corpo centrale ha forma quadrangolare con al centro la torre principale, mentre due torri secondarie, conservate solo nei filari di base, si situano nel lato sud-est, dove dovrebbe collocarsi anche l’ingresso.
Le capanne, circolari, presentano al loro interno strutture adibite ad uso lavorativo e ciò fa ritenere che la maggior parte degli abitanti del villaggio fosse impegnata in attività artigianali specializzate. Attività artigianali favorite dalla presenza di mercanti fenici che inseriscono il sito al centro delle rotte commerciali più importanti del tempo.
Tra le capanne che testimoniano queste attività artigianali ricordiamo la cosiddetta capanna del bacile, la capanna con le nicchie e la capanna dei ripostigli; da quest’ultima provengono materiali ceramici fenici e greci, tra i più antichi ritrovati nel bacino del Mediterraneo occidentale.
Le indagini archeologiche hanno rivelato in S. Imbenia un centro di primaria importanza, molto attivo tra IX e VII sec.a.C., destinato però a subire una fatale decadenza nel momento in cui i Fenici modificano le loro relazioni con il mondo nuragico contestualmente all’affermarsi di proprie colonie nel sudovest dell’Isola.