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CHIESA DI SAN FRANCESCO

La chiesa di San Francesco fu eretta alla fine del XV secolo (1480 circa), in forme gotico-catalane, dai Frati Minori Conventuali, presenti in città dai primi decenni del Trecento. Nel 1593 l’edificio subì un crollo che ne distrusse la zona centrale. Parzialmente riedificata nel 1598, della fase originaria la chiesa conserva il presbiterio, le cappelle ad esso adiacenti, le prime due cappelle in controfacciata e il campanile. Quest’ultimo è addossato ad uno dei lati del presbiterio: ha pianta quadrata nel primo ordine ed esagonale in quelli successivi, ed è concluso da una guglia triangolare ornata da gattoni. Alla medesima fase gotica risale il chiostro, costituito da archi a tutto sesto poggianti su pilastri ottagonali e cilindrici.

La facciata della chiesa testimonia perfettamente le due fasi costruttive: della più antica, a doppio spiovente, rimane un piccolo rosone gotico. La ricostruzione della chiesa fu portata a termine secondo i dettami classicistici del Rinascimento italiano. Alla navata centrale vennero affiancate due navatelle laterali tramite archi a tutto sesto, impostati su pilastri cruciformi. La volta a botte è lunettata con archi trasversali che poggiano sulle lesene addossate ai pilastri. Alla stessa epoca appartiene anche il portale plateresco con architrave includente un bassorilievo con otto putti che recano i simboli della Passione.

La chiesa conserva un pregevole arredo barocco. Di grande suggestione sono i tre altari in legno dorato e policromato eseguiti dalla bottega artigiana degli algheresi Michele e Agostino Masala. Datati nell’ordine 1729, 1730 e 1734, sono dedicati a S. Antonio da Padova, alla Madonna degli Angeli e al SS.mo Sacramento. Si ispira invece all’omologo arredo rococò della cattedrale, ma per la sua compostezza prelude al neoclassicismo, l’altare maggiore in marmi policromi con la statua della Vergine affiancata da S. Francesco e S. Antonio da Padova, opera del milanese Giovanni Battista Franco, che lo approntò nel 1773.