Sarroch, 24 agosto 2002
DELTA V
un grande concerto per pochi appassionati
Se è vero che gli assenti hanno quasi sempre torto, un’ulteriore dimostrazione si è avuta sabato notte a Sarroch per il concerto dei DELTA V.
Solo 200 spettatori infatti hanno assistito alla performance della band milanese (Gi Kalweit vocals, Flavio Ferri campionatori e theremin e Carlo Bertotti chitarra, accompagnati da un batterista e un bassista) arrivata in Sardegna sulla scia del successo di “Monaco ’74”. L’album, uscito alla fine dello scorso anno, è rientrato in classifica questa estate, spinto dall’ultimo singolo “Un colpo in un istante” e dalla decisione della casa discografica BMG di proporlo in offerta speciale a 10 euro.
Il concerto, a dispetto delle poche presenze, è stato splendido, e per oltre un’ora e mezza i Delta V hanno ripercorso tutte le tappe più importanti della loro carriera, iniziata nel 1998 col disco “Spazio”.
Lo show inizia con “Al.c”, brano di atmosfera tratto dal primo album, e prosegue con “Il primo giorno del mondo”, “Sul filo”, “Il mondo visto dallo spazio”, “Non sei solo tu”, “Facile”, la straconosciuta “Un’estate fa” (scritta da Califano nel ’72 ed egregiamente riarrangiata dal gruppo, il tormentone dell’estate scorsa), “Un colpo in un istante” e “Numeri in mia vita”.
Tutti i tre album della band sono ben rappresentati, e viene eseguita anche una versione rock di “Se telefonando” (brano scritto da Costanzo, cantato da Mina e da loro riproposto nel 1998, quello che più di tutti li ha fatti conoscere al grande pubblico).
I vecchi pezzi sono stati riarrangiati e adeguati alle potenzialità vocali della vocalist americana (che tra l’altro parla un italiano quasi perfetto), dotata di un timbro profondo e forte personalità, e sono stati accolti favorevolmente, nella loro nuova forma, dal pubblico.
C’è spazio anche per l’esecuzione di tre cover come “Sempre più vicino” dei Casino Royale, “Army of me” di Bjork e la mitica “Are friends electric?” di Gary Numan, quest’ ultima vera pietra miliare della musica elettronica, quasi a testimoniare l’influenza esercitata sui Delta V dai grandi artisti elettronici di fine anni ’70 (Kraftwerk, Ultravox, John Foxx, Devo e Gary Numan, appunto), che appare del resto anche tra i solchi dei loro dischi.
Una menzione particolare alla cantante Gi Kalweit, di indubbio talento e perfettamente a suo agio sul palco, che ha sostituito alla grande Luana Heredia e dato un tocco di classe in più alle canzoni di “Monaco ’74”.
Dopo il canonico bis (a grande richiesta vengono riproposte “Un’estate fa” e “Un colpo in un istante”) i Delta V salutano e scendono dal palco. Bella serata, grande concerto, resta il rammarico che una cornice di pubblico adeguata avrebbe reso il tutto ancora più accattivante
Mauro Caproni
mausynth@libero.it