Stagione di Prosa 2000/2001 CAGLIARI – TEATRO ALFIERI  20/21/22/23/24 marzo Teatro e Società UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO di Tennessee Williams traduzione di Masolino D’Amico con Paola Quattrini, Enrico Lo Verso regia Lorenzo Salveti   Il vecchio mondo che Blance ha amato, raffinato ed illusorio, aristocraticamente ripiegato in un benessere ovattato s’è dissolto in un inevitabile declino. Il nuovo mondo è pragmatico e spietato, brutalmente determinato, avido d’affermazione. Blance non sa adeguarsi. Il mutamento la trova impreparata. Si sente tradita, sporcata, violentata. E quando la realtà opprime e soffoca, e la volgarità ripugna, e affrontare le cose per quello che sono provoca ribrezzo e fa paura, cresce un desiderio struggente d’evasione. Blance si mette in viaggio per l’ultima meta. Deve prendere due tram per raggiungerla. Un tram che si chiama Desiderio. Poi un altro che si chiama Cimitero. Scenderà ai Campi Elisi. Qui intende fermarsi, in casa della sorella, che ha condiviso con lei la stagione incantata della giovinezza. Qui sarà il suo paradiso – ne è certa, lo vuole – il paradiso della purezza ritrovata. Ma quella è la casa di Stanley. Nel corpo di quell’uomo, giovane ed affamato di vita, di cibo, di sesso, è raffigurato tutto ciò che Blance detesta, che la inquieta, che le fa orrore. Eppure un’irresistibile attrazione la spinge verso di lui ed inconsapevolmente la forza a sfidarlo, fino a provocarne la violenza più cieca, fino allo stupro.  Il primo tram si chiamava Desiderio. Il secondo, Cimitero. La morte e la vita scorrono sullo stesso binario. (Lorenzo Salveti)    

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Stagione di Prosa 2000/2001
CAGLIARI – TEATRO ALFIERI

20/21/22/23/24 marzo
Teatro e Società
UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO
di Tennessee Williams
traduzione di Masolino D’Amico
con Paola Quattrini, Enrico Lo Verso
regia Lorenzo Salveti

Il vecchio mondo che Blance ha amato, raffinato ed illusorio, aristocraticamente ripiegato in un benessere ovattato s’è dissolto in un inevitabile declino. Il nuovo mondo è pragmatico e spietato, brutalmente determinato, avido d’affermazione. Blance non sa adeguarsi. Il mutamento la trova impreparata. Si sente tradita, sporcata, violentata. E quando la realtà opprime e soffoca, e la volgarità ripugna, e affrontare le cose per quello che sono provoca ribrezzo e fa paura, cresce un desiderio struggente d’evasione.
Blance si mette in viaggio per l’ultima meta. Deve prendere due tram per raggiungerla. Un tram che si chiama Desiderio. Poi un altro che si chiama Cimitero. Scenderà ai Campi Elisi. Qui intende fermarsi, in casa della sorella, che ha condiviso con lei la stagione incantata della giovinezza. Qui sarà il suo paradiso – ne è certa, lo vuole – il paradiso della purezza ritrovata.
Ma quella è la casa di Stanley.
Nel corpo di quell’uomo, giovane ed affamato di vita, di cibo, di sesso, è raffigurato tutto ciò che Blance detesta, che la inquieta, che le fa orrore. Eppure un’irresistibile attrazione la spinge verso di lui ed inconsapevolmente la forza a sfidarlo, fino a provocarne la violenza più cieca, fino allo stupro.
Il primo tram si chiamava Desiderio. Il secondo, Cimitero. La morte e la vita scorrono sullo stesso binario. (Lorenzo Salveti)

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