Home E Un’Isola un Continente E Architettura dal XV al XX sec. 

 

Costruzioni militari spagnole
I primi interventi architettonici degli aragonesi sono costituiti da opere fortificatorie. Crearono il centro attuale della città di Alghero(SS), dandole il volto dei centri del Levante spagnolo: Pietro IV d’Aragona insediò nella cittadina, che era stata una rocca dei Doria, una colonia catalana.

 

Le chiese del periodo spagnolo
Furono innalzate chiese: Santa Chiara di Oristano e San Gavino di San Gavino Monreale(OR); quasi certamente, il primo edificio aragonese fu il Santuario di Bonaria a Cagliari (1320).
Nel 1442 sempre a Cagliari vennero eretti la chiesa e il campanile di San Giacomo; in questo periodo furono innalzate numerosissime chiese, che ricalcano due schemi fondamentali: a navata unica, coperta a crociera e absidata, oppure con navata coperta da strutture lignee. Si distinguono le cattedrali di Sassari e Alghero, nonché il chiostro della chiesa di San Domenico a Cagliari.
I campanili erano di due tipi: a canna quadra piana, più diffusi nel sud dell’isola ( chiese parrocchiali di Sestu(CA), Nuraminis(CA), ecc.) e a canna poligonale gugliata, diffusi nel nord-Sardegna ( chiese parrocchiali di Semestene(SS), Bonorva(SS), ecc).

 

Architettura militare spagnola
Per quanto riguarda l’architettura militare, ricordiamo il Castello aragonese di Sassari (demolito nel secolo scorso), la ricostruzione del Castello di Laconi (restano solo ruderi), la Casa-Forte di Villasor, la Torre di Ghilarza, i bastioni cinquecenteschi di Cagliari e quelli di Alghero con le possenti torri cilindriche.

Il ‘500 in Sardegna
La distanza culturale della Sardegna dall’Italia fa quasi ignorare, nel 1500, il Rinascimento italiano, che ha un certo sviluppo solo nel secolo successivo.
A Sassari è degno di nota il palazzetto del Barone di Usini: costruito nel 1577, è l’unico esempio di architettura rinascimentale civile nell’isola. La chiesa di Sant’Agostino, a Cagliari, è l’unico esempio di architettura rinascimentale religiosa (1580).
La Fontana di Rosello, a Sassari, Anche se del 1605, un monumento singolare, di compostezza classica, con motivi rinascimentali è, realizzata da maestranze genovesi.

 

Il periodo Barocco
Nel seicento si avvertono due correnti barocche: una di derivazione spagnola, l’altra italiana. Alla prima appartengono la chiesa di San Michele di Cagliari e la facciata riccamente pittorica della cattedrale di Sassari. Alla seconda appartengono: a Cagliari, la chiesa dei SS. Giorgio e Caterina, andata distrutta durante i bombardamenti del 1943, e la ricostruzione della cattedrale.
Sempre in questo periodo gli Spagnoli completano le opere di difesa con le torri litoranee: la maggiore è Torre Grande, nel golfo di Oristano (che però è del 1700), segue per importanza quella di Porto Torres.  

Gli architetti piemontesi
Con il rientro della Sardegna nella sfera italiana, sotto i Savoia, gli architetti diventano piemontesi: Felice De Vincenti progetta la Basilica di Bonaria a Cagliari; Saverio Belgrano il palazzo dell’Università di Cagliari, Giuseppe Viana innalza, ad Oristano, la chiesa rococò del Carmine.
Il De Vincenti introduce la copertura “a cipolla” dei campanili, che si diffuse nell’oristanese (cattedrale di Oristano, parrocchiali di San Vero Milis, Narbolia, %u2026).

L’architettura domestica
In questo periodo le case e i villaggi della Sardegna acquistano quel carattere che resterà cristallizzato fino ai nostri giorni; il villaggio di pianura si distingue per le case a recinto chiuso, con vasti cortili per il ricovero del bestiame; case che col tempo hanno raggiunto un’originale fisionomia per la presenza del loggiato (lolla) e il cortile-giardino interno.

Il villaggio montanaro è composto da “vicinati”, che con l’andare del tempo, diventarono rioni, poi questi si saldarono, costituendo il villaggio. La casa si eleva in altezza, ed è caratterizzata dalle balconate lignee, che in certi casi risalgono al Medioevo.
Anche le case di città si aggiornano: vengono dotate di ampi androni, di numerosi balconi in ferro battuto e di pavimenti di maiolica.

L’edilizia ottocentesca
Notevolissima è l’attività edilizia nell’Ottocento: si costruiscono i teatri civici di Cagliari (distrutto durante l’ultima guerra), di Sassari e Alghero; il Palazzo Comunale di Cagliari, l’Ospedale Civile (opera dell’architetto Gaetano Cima), i Bastioni di S. Remy e il grande mercato (demolito nel dopoguerra) con parti in ferro e vetro, a Cagliari.
Nel Novecento, Cagliari e tutte le altre città sono notevolmente mutate con la forte espansione seguita alla ricostruzione post-bellica; nei primi anni sessanta, negli insediamenti costieri si è diffusa una discutibile architettura della casa per vacanze, tuttavia, sia nelle città che lungo i litorali, non mancano buoni esempi di architettura moderna in contesti urbanistici aggiornati: tra tutti la Cittadella dei Musei, nell’ex-Regio Arsenale o la struttura dell’ex-mattatoio, ora centro culturale, a Cagliari.