L’arte della terracotta è sorta in Sardegna spontaneamente e, senza scuole e senza grandi maestri, ha proceduto assimilando gli apporti delle culture esterne, reinterpretandole alla luce delle sue tradizioni.
Oggi gli artigiani riprendono quest’attività antichissima con la loro creatività elevandola ai livelli di produzione artistica, apprezzata per le raffinate combinazioni cromatiche e per le forme sobrie si ispira spesso ai reperti domestici della civiltà nuragica e fenicia.
I laboratori di ceramica fioriscono dappertutto in Sardegna, Assemini (CA), Selargius (CA), Cagliari, Oristano, Olbia (CA), Pabillonis (CA), Dorgali (NU) sono i centri più importanti.
Le ceramiche di Oristano
Nasce qui negli anni ’20 la prima Scuola d’Arte Decorativa ad opera del grande scultore Francesco Ciusa, che purtroppo non ebbe una lunga vita. Tipici motivi della produzione, creati dall’estro antico e divenuti patrimonio culturale sono le grandi brocche, decorate di angeli e santi disposti attorno ad Eleonora d’Arborea.
Le ceramiche di Assemini (CA)
Centro di grande importanza del basso Campidano nel quale si producono tutte le principali forme di oggetti d’uso comune della tradizione artigianale sarda: tegami, pentole e brocche. Le forme artistiche specifiche di quest’area sono le anforette decorate da piccolissimi fiorellini.