La lavorazione dei metalli era praticata in tutta l’isola, ma i laboratori più rinomati oggi sono quelli dei maestri ramai di Isili (NU), nel Sarcidano.
I ramai di Isili producono recipienti, bracieri, calderoni, mestoli e tegami. L’origine dei ramai sardi è zingaresca: i primi arrivarono in Sardegna nel 1400, e vissero per secoli senza dimenticare un loro misterioso linguaggio che era per metà gergo professionale e per metà retaggio curioso del loro girovagare. ( Foto: M.Vacca)
Per quanto riguarda la produzione del ferro battuto, Cagliari e Sassari vantano una produzione vastissima: serrature a forma di animali o di cuore, balconi, maniglie con placca traforata, battenti di porta a forma di mostriciattoli, cancellate per chiese e ringhiere.
Sono importanti anche le attività dei fabbri di Santulussurgiu che realizzano staffe, speroni, morsi, ma anche schidioni, girarrosti, graticole, e padelle per le caldarroste.
Gli artigiani di Tonara invece sono specializzati nella lavorazione manuale di sonagli e campanacci per il bestiame.