La produzione di questo settore è la più diffusa ed importante per varietà e qualità artistica.
Tappeti, coperte, scialli ed arazzi, tende e cuscini, in lana, cotone o finissimo lino vengono ancora fatti a mano su enormi telai di legno di quercia, orizzontali o verticali.
I motivi, originali antichissimi, riproducono, sul tessuto, colori e disegni tipici di ciascuna zona: tinte forti e autunnali nelle zone interne; vivaci e pastello nel meridione. In alcuni casi vengono utilizzati ancora colori naturali, ricavati da infusi d’erbe, bacche, radici, ma anche minerali e terre coloranti.
Le tecniche di tessitura variano secondo il tessuto e il motivo che si vuole creare: sono pregiati i copricassa, e il tappeto a doppia faccia (pettenedda), indistruttibile perché la trama di lana ricopre totalmente l’ordito di cotone.
È tipica la produzione di Nule, con motivi fiammati dai colori accesi, rosso, azzurro, verde, che ricordano disegni afro-orientali, e quella di Bolotana che richiama disegni dell’arte indiana, con strisce alternate di motivi romboidali e di stelle dai colori caldi ed intensi (giallo, verde, mattone).
Un altro tipo di lavorazione è quella a punto pieno (mustra), che si ottiene disegnando con la trama colorata, sull’ordito bianco, motivi stilizzati di fiori, piante, animali (pavoni, cervi), gli sposi a cavallo, simboli magici (lune, soli) e motivi allegorici, circondati da cornici costituite da greche, rombi o motivi del ballo sardo.
In questo modo vengono lavorati anche arazzi, bisacce, coperte e i ricchi finimenti degli animali, con rappresentazioni di scene di caccia o animali stilizzati.
Un’altra tecnica, molto impegnativa, utilizzata per la tessitura di tovaglie, tende e cuscini di lino, è detta a ranos (chicchi di grano) o a pibiones (acini d’uva). La lavorazione consiste nel comporre il disegno, facendo fuoriuscire la trama dell’ordito, formando piccole gocce in rilievo. I centri più tradizionali per la produzione di questi tessuti sono Santulussurgiu, Dorgali, Sarule, Bonorva, mentre Samugheo e Mogoro si distinguono, per la sperimentazione nei colori, nelle forme e nelle tecniche.
In Sardegna è diffusissima anche l’arte del ricamo (come dimostrano i costumi tradizionali e gli arredi sacri), fiorente soprattutto a Oliena, dove si producono gli straordinari scialli femminili ricamati in seta.
Le tecniche vanno dai merletti (bianco su fondo colorato, in genere rosso-ruggine) ai filet (a nodi, pizzo di Bosa), al burlatto.
Le tele bianche sono ricamate con lane e con sete policrome e i colori più utilizzati sono l’indaco, il rosso, il ruggine, il giallo e il marrone. I motivi decorativi, ricamati a punto rammendo sulla rete di base sono i soliti dell’artigianato sardo, animali visti di profilo, uccelli, arabeschi, fiori stilizzati, più altri importati, come il leone, il grifo, il liocorno.
A Teulada (sono famose le sue tovaglie), nel cagliaritano, i fini ricami riproducono fiori, frutti e animali, ottenuti con il punto a nodo, a riccio e con l’antico broderie.