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CURIOSITÀ

Significato
L’uso di amuleti dalla forma fallica non deve assolutamente stupire: pensiamo che in epoca più vicina a noi l’utilizzo del cornetto-portafortuna ha le stesse origini, così come le corna di bue poste sui cancelli delle proprietà agrarie.
Tuttora, in pieno Duemila, quando passa per la strada un carro funebre, capita che le mani degli automobilisti maschi scompaiano per un attimo dal volante per compiere uno dei gesti scaramantici più antichi del mondo…

Luoghi
Toccare gli organi genitali per Ebrei ed Egiziani era un modo per chiamare Dio creatore come testimone del giuramento. In base alle consuetudini attuali un simile gesto sarebbe interpretato diversamente: si potrebbe pensare che chi presta giuramento pone l’organo sessuale come pegno di garanzia della propria sincerità, o magari che l’atto non sia altro che l’ennesima scaramanzia nel tentativo di salvare
“l’essenza della vita” di fronte ad un probabile spergiuro…

La scultura fallica di Fordongianus presenta una superficie levigatissima, quasi consumata, a causa dello strusciare delle mani dei fedeli che, in un passato anche non troppo lontano, credevano che toccandola fossero preservati dalle malattie relative all’apparato sessuale.

Questo significato magico-religioso del phallus si ritrova anche in altri popoli mediterranei ed orientali: pensiamo ai Greci, con le loro falloforie, processioni in cui il simbolo fallico veniva portato in processione; pensiamo al dio egizio Min, al greco Pan, al romano Priapo.
Quest’ultimo venne chiamato anche con un nome altamente significativo: Fascino, nome che poi finì per indicare solo l’attributo sessuale del dio, a cui si riconobbe forte potere apotropaico.

Rappresentazioni
L’archeologo Lilliu ritiene che se si collega il flautista di Ittiri con la danza sarda detta su ballu tundu, quest’ultima non dovrebbe essere considerata tanto «un coro intorno al fuoco», bensì «un’orgia mimico-musicale», atta a propiziare il legame amoroso e sessuale, sempre però collegato al suo significato sacrale.

Seguendo questo ragionamento, si potrebbe anche andare oltre, e sostenere che il pensiero del sesso nel mondo tradizionale sardo è ricorrente fino quasi all’ossessione, se è vero quel detto che recita: tundu su ballu, fiada in tundu puru su pensamentu…