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RAPPRESENTAZIONI
In generale le rappresentazioni del phallus in Sardegna comportano una molteplicità di forme, che possono essere estremamente stilizzate o decisamente esplicite.
Fra le prime ricordiamo sas pedras longas, sas pedras fittas, i betili, le colonne falliche: si tratta chiaramente di simboli che per analogia di forma alludono all’organo maschile.
Un esempio invece di simbolo assolutamente esplicito di potenza sessuale è il famoso flautista itifallico (dal greco ithis: dritto) proveniente da Ittiri e datato all’età punica (VII-VI secolo a. C.): si tratta di un personaggio nudo, ermafrodita, col membro virile enorme, che suona uno strumento a fiato costituito da due canne, probabile antenato delle launeddas.
Una via intermedia di rappresentazione simbolica è costituita dai menhirs che meritano un discorso a sé: infatti, essi rappresentano il principio maschile, riconoscibile per la presenza del phallus, ma possono al contrario anche indicare il principio di fertilità femminile se sono dotati di mammelle o se presentano sulla superficie una cavità riproducente la vagina.
In ogni caso, incarnavano la divinità, per cui si tributavano loro omaggi e preghiere.
Nella grotta-galleria di San Giovanni a Domusnovas è stato ritrovato addirittura un monumento fallico, costituito da una roccia in cui sono stati rappresentati gli attributi virili: forse aveva funzione propiziatoria o forse era stato costruito come ringraziamento per preghiere esaudite.
foto:
menhir, Mamoiada (P. Rinaldi)