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Perché tra i sette capolavori firmati da Strauss e Hugo von Hoffmannstal, l’Elena Egizia è stata quella che ha incontrato il minor successo presso il pubblico?
Dietro a questo interrogativo si nasconde una complessa serie di motivazioni, musicali e sociali.
- le ragioni sociali
Come risulta dall’intensissimo epistolario tra Strauss e von Hofmannstal, l’opera intendeva trattare, in salsa mitologica, un tema di grande attualità oggi come allora… La crisi della coppia borghese in un mondo in cui la donna diventa sempre più libera…
E’ un tema caro a Strauss che nelle sue opere, in linea di massima, dedica poca attenzione ai personaggi maschili (e non ha simpatia per i tenori) e pone al centro della scena la donna, sempre equilibrata, forte eppure capace di conservare leggiadria e capacità di fascinazione.
L’Elena di Strauss non è libera, è super-libera, e Menelao, il suo sposo geloso è in tutto vittima dell’ascendente di lei e delle convenzioni sociali, in tensione continua tra il drammatico e il ridicolo… - le ragioni musicali
Anche se Strauss si considerava poco più che un semplice accompagnatore dei versi di Hofmannstal, la magia dell’Elena Egizia è tutta nella splendida musica.
Strauss riesce a coniugare la leggerissima ambiguità mozartiana con la grandiosità epica di Wagner, con risultati musicalmente stupefacenti.
Come già in Ariadne, i due universi musicali di Mozart e Wagner si fondono e dalla fusione nascono bellezze timbriche che ritroveremo non solo nelle pagine future di Strauss, ma anche in alcune delle partiture più ardite e più suggestive della musica dell’ultimo mezzo secolo…
Sono queste le ragioni, musicali e sociali, per cui l’Elena Egizia non ebbe, a suo tempo, la fortuna sperata…
Nel 1928 era troppo presto non solo per la scandalosa Elena super-libera, ma anche per una partitura così coraggiosamente densa e innovativa…
Per questa ragione la nuova sfida del Teatro Lirico di Cagliari è così importante e così giustamente attesa, dal pubblico e dalla critica…