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GIUSEPPE DESSI’ (1909-1979)
Qualche festuca di paglia passava da una vasca all’altra seguendo il filo della corrente. Pensò che la vita è regolata da leggi irreversibili, alle quali gli uomini sono soggetti come i fili di paglia; ma non era questo il suo modo di sentire; non si era mai abbandonato sul filo della corrente, aveva sempre lottato contro il destino.
(da Paese d’ombre)
Dai romanzi dell’esordio La sposa di città (1939), San Silvano (1939), ai romanzi della piena maturità Il disertore (1961), Paese d’ombre (1972) con il quale vinse il premio Strega, Giuseppe Dessì si configura come scrittore di cultura europea.
I suoi romanzi, che trovano terreno fertile in Italia come in vari altri paesi, partono da ambientazioni “isolane”, quindi geograficamente e storicamente legate alla Sardegna, connotandosi però su un piano più generale. Lui stesso più volte disse che ogni punto dell’universo può dirsi centro dell’universo e proprio da questa osservazione si è in grado di capire la scelta di fondo di questo autore. L’isola non è quindi recinto, confine, territorio circoscritto, ma bensì è microcosmo. Mondo dal quale partire per osservare e scrivere, capire e farsi leggere.
Elisa Careddu