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CINGHIALI VOLPI & Co

Nei canaloni profondi e nelle leccete scure si aggirano scorbutici cinghiali (Sus scrofa meridionalis, secondo al­cuni Sus sardus) dal manto scu­rissimo e volpi (Vulpes vulpes ichnusae) furtive.

il gatto selvatico e la martora
Ma gli ospiti d’onore del folto della macchia sono il gatto selvatico (Felis sii­vestris lybica sarda), più facile da udire durante il periodo degli amori che da incontrare sul cam­po, e la martora (Martes martes laninorum), uscita da una fortis­sima crisi numerica dovuta alla caccia che le veniva data per la sua pelliccia.
Adesso, invece, s’incontrano abbastanza spesso
i suoi inconfondibili segnali che marcano le pietre dei sentieri.

la lepre sarda
Dove il bosco si apre nelle ampie radure è possi­bile incontrare qualche rara le­pre sarda (Lepus capensis meri­dionalis).

il ghiro sardo
E dove il bosco è ancora una cosa seria si trova il ghiro (Glis glis), chiamato in sardo «su sorighe ‘e padente», il topo di foresta, che fa incetta di ghiande nei suoi ri­coveri situati dentro i grandi tronchi cavi.
Per lui i problemi erano, quando l’uomo abitava
il bosco, di carattere culinario: in­fatti il ghiro veniva considerato un piatto prelibato di pastori del Supramonte!

[foto, dall’alto:
[cinghiale nella neve, volpe, lepre