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NATTEDDU CONOBBE ANCHE LE AQUILE

I grandi rapaci non erano ben visti per via delle razzie di bestiame.
Ma dalle aquile ci si difendeva con Sa Preghiera,
un rito intriso di sacralità pagana, che impediva al rapace di nuocere. Era un cerimo­niale arcano, noto solo ad alcuni sciamani, che intervenivanosu richiesta e gratuitamente.
L’importante era crederci, stringere un patto di rispetto con il predone, pronto a rispettarlo.

Le aquile vola­no ancora sulla valle
cacciano i cuccioli del cinghiale, le rare lepri che abitano i pianori, le incredibili pernici e i piccoli del muflone, sopravvissuto a una sorte che pareva di totale sterminio, in seguito alla caccia per fame dei pastori e per gioco dei notabili che venivano appositamente nella valle e ripagavano l’indispensabile collabora­zione dei caprari.
Ora è facile incontrare i mufloni in piccoli bran­chi, tra le rocce in armoniose scorribande.