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LA SCENA

Su scenari di pioggia e nevischio generosamente dispensati, in febbraio, dai cieli di Barbagia, sos thurpos procedono appaiati, a coppie, come un giogo di buoi legati in vita con una fune tenuta da un terzo thurpu che li guida pungolandoli e cercando di tenerli mansueti.

Così come accade ad Ottana, paese vicino che nei boes e merdules celebra il suo carnevale, anche ad Orotelli sos thurpos chiamano spesso in causa il pubblico avventandovisi sopra improvvisamente.
Mimando il comportamento dei buoi, chiedono che gli si offra da bere.

Qualche coppia di thurpos traina un aratro per le vie lastricate, significando così un rituale propiziatorio di fertilità che ricorda le rappresentazioni di altri carnevali barbaricini.
Ogni tanto sos thurpos, interpretando la parte di maniscalchi, si fermano a ferrare un thurpu-bue: è un momento scenico molto rappresentativo del lavoro e della vita quotidiana dei conta