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LA MASCHERA

I Mamuthones
ombre silenti, misteriosi personaggi, i mamuthones nascondono la loro sembianza dietro la maschera, sa bisera.
Sa bisera è nera, di legno – si usa quello di pero selvatico (ma oggi anche quello d’ontano) – con naso, mento e zigomi fortemente pronunciati e con due fori per occhi e bocca.
La testa è coperta da un fazzoletto marrone annodato sotto il mento.

Sa bisera, drammatica e grottesca, priva di qualsiasi carattere antropomorfo, è immagine di silenzio e impassibilità.

Su pelli nere di pecora che nascondono il consueto abito di velluto marrone, i mamuthones portano sa garriga, un sonoro groppo di campanacci (su ferru), trenta chili di strepito che neutralizzano il silenzio dei volti.
Davanti, poi, un grappolo di campane, tenute insieme da cinghie di cuoio. 

Gli Issohadores
accompagnano i mamuthones, indossano un giubbetto di panno rosso, abbracciato trasversalmente da una cintura con bubboli di bronzo e ottone.
Portano calzoni di tela bianchi (un tempo in velluto scuro), un variopinto scialletto sfrangiato sui fianchi, una berritta tenuta legata da un fazzoletto annodato sul viso.
Gli issohadores portano in mano sa soha, una fune di giunco.
Alcuni (quelli che si affidano a una particolare interpretazione dell’esibizione) hanno il viso coperto da un’austera maschera bianca.

 

foto, dall’alto:
– Mamuthone
– Issohadore