I MATERIALI:
I tessuti, i colori, i telai
I tessuti: Benché esistano lavorazioni realizzate anche con altri tessuti (cotone e lino), è la pecora sarda a fornire la materia prima per la realizzazione del tappeto; la lana viene tosata e lavata con sapone ricco di soda, liberata del residuo di polvere, erba e foglie; asciugata al sole, viene battuta e cardata, così che ogni fibra sia parallela all’altra e lavorabile.
I colori: Le fibre venivano tinte con coloranti di origine vegetale od animale;
- Il nero, ottenuto dall l’erba Corsa (in sardo su trubiscu),
- Il rosso, dalla robbia (l’orixedda)
- Il giallo, dal lentischio (su moddizzi)
e dello zafferano (su zaffaranu) - Il marrone, dal frassino (ollastu de arriu)
Negli ultimi anni si sono affermati anche coloranti chimici, con tonalità pressochè uguali a quelle naturali, che continuano comunque ad essere utilizzati per prodotti di maggior valore.
I telai:
Verticale: in uso soprattutto nelle regioni della Barbagia e del Goceano, è quello dalle origini più antiche, passato in disuso a favore di quello orizzontale. E’ il telaio dei grandi tappeti ed arazzi, ma con una lavorazione tutt’altro che semplice e rapida, che lo rende meno adatto a creazioni complesse. I materiali sono quelli della tradizione: legno di quercia e canna, a volte sostituita da metallo.
Orizzontale: è quello più diffuso in Sardegna, per la sua versatilità e la varietà di prodotti che è possibile realizzare. La sua struttura è stata ben descritta da Wagner, nel suo “Vita rustica” (1921).
Autore
Roberto Dessì
Indice Articolo
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Per saperne di più…
. M.L. Wagner, Vita rustica
. F. Alziator – Folklore in Sardegna
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