IL PERIOIDO PUNICO E ROMANO
Il periodo punico
Per avere la certezza storica che anche nell’Isola si producesse il vino dobbiamo arrivare alla dominazione cartaginese.
Purtroppo, però, pare che i Punici non apprezzassero le vigne e la Sardegna divenne il granaio di Cartagine.
Dall’anonimo autore del “De mirabilius auscultationibus” apprendiamo che gli invasori avrebbero ordinato il taglio di tutti gli alberi da frutto presenti nell’Isola, vigne comprese.
Il periodo romano
La vite tornò a fiorire in epoca romana.
Ma anche i Romani decisero che la Sardegna dovesse rimanere un granaio, il granaio di Roma.
Così emanarono numerosi provvedimenti per limitare la coltura della vite.
Ma gli insediamenti dei coloni romani erano sempre più diffusi ed era difficile impedire che coltivassero la vite: perchè importare il vino dal Lazio se si poteva fare in Sardegna?.
Fu così che coltura della vite fu liberalizzata.
Una testimonianza del console Caio Gracco conferma che tra la Sardegna e Roma esisteva un consistente traffico di vino.
I Sardi ebbero da sempre il gusto del buon vino.
In certi casi, poi, si potrebbe parlare di un autentico culto come dimostrano le numerose statue di Bacco-Dioniso ritrovate nel centro di Cagliari, simboli eloquenti del gioioso rapporto esistente tra i Sardi ed il prodotto delle loro vigne.