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IL PERIODO GIUDICALE

Già nel XII e XIII secolo esiste una florida economia legata al vino: tante norme giuridiche, differenti da zona a zona, dimostrano quanto fosse importante la coltivazione della vite.

In provincia di Sassari, ad esempio, gli statuti del libero comune vietavano l’impianto di nuove vigne e l’importazione di vino. Era il segno di un’economia più che florida che non tollerava un aumento di produzione.

Un testo fondamentale dell’autonomia sarda, come la Carta de Logu ci dà una misura significativa del carattere quasi sacrale attribuito ai vigneti.
Erano protetti da norme severissime: pene pecuniarie gravose, ma anche corporali, che potevano arrivare sino al taglio della mano per chi sradicava il vigneto altrui.

Ulteriori disposizioni furono emanate per proteggere i vigneti dall’invasione del bestiame.
Nell’oristanese, inoltre, alcune disposizioni di legge bloccavano qualsiasi attività amministrativa nel periodo della vendemmia.

Il vino era quindi al centro dell’economia isolana, fonte principale di reddito (insieme alla pastorizia) e di commerci, con la penisola e l’estero.