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TECNICHE DI COLTIVAZIONE E VENDEMMIA

Sino alla fine del secolo la vite era coltivata ad alberello (vigna alla latina o alla greca) o retta da un tutore (alla sardisca).

Queste tecniche di allevamento sono considerate tra le più antiche: dopo tre anni la vigna, era pronta alla vendemmia che, allora come oggi, avveniva tra la fine di settembre e gli inizi di novembre.

Le uve, trasportate sui carri, venivano pigiate a piedi nudi nel tino.
Per fare il vino rosso si faceva fermentare il mosto, prodotto dalle uve a bacca rossa, con le bucce. Anche per quindici giorni.
Per fare il vino bianco le bucce venivano separate dal mosto.

La fermentazione lenta avveniva nella botte lavata e disinfettata con una rotella di zolfo accesa.
Terminata la fermentazione, la botte veniva tappata.
Non veniva più aperta fino al giorno di San Martino.