LA MURRA SARDA
…Una sera sentivo un rumore sordo, inframmezzato a scoppi di voci, salire da una sala dell’albergo al pianterreno.
A tratti tornava la calma, allora il ritmo sardo riempiva la casa delle sue strane sonorità. Io scesi e guardai curiosamente dalla porta socchiusa. Attraverso il fitto fumo delle pipe, alcuni uomini stavano in piedi attorno ad un tavolo.
Essi giocavano alla morra, gioco in uso presso gli Spagnoli, che l’introdussero in Sardegna, suppongo, al tempo della loro dominazione. I giocatori non cessavano di sbattere col pugno sul tavolo. Il ritmo era cessato, il gioco diventava
furioso, e le grida sempre più stridenti.
Strana scena, selvaggia persino; questi uomini dal rude aspetto, dalla fronte corrugata, dagli occhi brillanti, vestiti con pelli di bestie, gridavano raucamente, simili a selvaggi, con dei movimenti, dei gesti contratti, in un fitto fumo in cui gli uni apparivano a metà e gli altri, appena visibili, s’agitavano come ombre fantastiche…
Gaston Vuillier, Le Isole dimenticate – la Sardegna
Sa murra (in italiano: la morra) è uno dei pochi giochi della tradizione sarda che tutt’oggi sopravvive alla modernità. Da molti viene considerato uno sport vero e proprio, con tanto di campionati regionali e internazionali.
A cura di Roberto Dessì
Foto e web editing – SP