LA SCENA
Prima che inizino le corse, su componidori, insieme a su sottocomponidori, come segno beneaugurante, benedice i componenti del gremio con sa pippia de maju, un mazzo di violette fasciate da un nastro verde.
Poco dopo su componidori e su sottocomponidori, proprio sotto la stella e al rullar dei tamburi, incrociano le loro spade per tre volte, per poi dirigersi verso la P.zza Manno: di lì partiranno le corse, secondo un ordine che stabilirà su componidori dopo aver dato la precedenza a su sottocomponidori e a su terzu componi.
Vince chi riesce a imbroccare la stella il maggior numero di volte.
Su componidori sarà anche l’arbitro delle corse fino a quando, sia lui che su sottocomponidori, non tenteranno di infilzare la stella con lo stocco, più grosso e pesante della spada.
Il buon esito della prova sarà premiato con una stella d’oro consegnata dal presidente del gremio.
La conclusione è sancita da un’altra benedizione propiziatoria.
Il sipario calerà sulla scena solo dopo le spettacolari pariglie che vedranno protagonisti su componidori, i due cavalieri che lo accompagnano e tutti i partecipanti alla Sartiglia.