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DESCRIZIONE 

L’Ardia deve il suo nome al termine bardiare, che significa fare la guardia: in origine pare infatti che servisse anche a difendere il santuario da eventuali attacchi esterni.

La prima scena della festa ha come teatro la piazza del paese: è il parroco della chiesa di San Giovanni Battista a scegliere i tre cavalieri che nella corsa rappresenteranno i difensori della cristianità: essi sono investiti di questo grandissimo onore con la consegna delle pandelas, le tre bandiere di colore bianco, rosso e giallo.
Quest’ultima è la più importante, detta sa pandela madzore .
A supportarli nella corsa sas iscortas, le tre scorte, dotate di lance e stendardi: devono IMPEDIRE CHE LE PANDELAS VENGANO SUPERATE DAGLI ALTRI CAVALIERI.
Se ciò accadesse, sarebbe di cattivo augurio: sarebbe come dire che i valori della cristianità sono stati sconfitti.

Fra i suoni della banda e gli spari assordanti dei fucilieri, il gruppo di cavalieri raggiunge l’area del santuario: si ferma quindi in su frontigheddu, un pendio ripidissimo e scosceso da cui si domina tutta l’area del santuario.
Da qui la galoppata avrà inizio. 

La partenza è decisa dal cavaliere che porta sa pandela madzore: con pazienza ed intelligenza sceglie il momento più opportuno ed inaspettato per iniziare improvvisamente la corsa.
Lo seguono prontamente le altre due pandelas
e le scorte: con dei bastoni contrastano anche
violentemente l’impeto degli altri cavalieri, che tentano di arrivare primi all’interno della Corte de Santu Antine.
Trenta metri di discesa accidentata, fra polvere, sudore,
spari dei fucilieri, folla urlante: fino all’arco d’accesso della corte.

L’arco, che ricorda quelli di trionfo dell’antica Roma, è un ingresso angusto e pericoloso, ma i cavalieri sedilesi sono all’altezza del compito: con forza, abilità e coraggio, corrono al galoppo fino al sentiero di fronte al santuario.

Ecco che con ritmo cadenzato cominciano
i giri rituali attorno alla chiesa, il cui numero, variabile da tre a sette, lo decide nuovamente la prima pandela: il suo scatto velocissimo dà avvio alla corsa verso sa muredda, una rotonda con una croce di ferro al centro della corte.

Si ripetono ancora i giri rituali, questa volta attorno a sa muredda, in attesa della nuova sortita della prima pandela verso il santuario.

Tutto si consuma in circa mezz’ora: ma l’emozione di tutti, partecipanti e spettatori, è altissima.

foto: P.C. Murru