La Mattanza
Una volta chiusi i tonni, le barche venivano incastellate, cioè si disponevano esternamente al perimetro del corpo in modo da formare un quadrato nel quale ognuna assumeva una posizione ben precisa. Su due lati opposti si ormeggiavano il vascello e il capo rais, mentre sugli altri due lati si ormeggiavano rispettivamete un pascarmotto e tre bastarde.
Si iniziava così il sollevamento del fondo del corpo che veniva issato a braccia sul vascello. Essendo la stessa rete fissata nel lato in cui si trovava il capo rais accadeva che le due barche si avvicinavano sempre di più, il quadrato si restringeva lentamente con la progressiva esclusione delle bastarde.
Alla fine quando nel castello rimanevano solo quattro barche il corpus veniva fissato e dopo alcuni minuti di attesa il rais dava il comando di uccidere (matare).
Lo stellato
Finito il sollevamento della rete il corpus veniva bloccato. I tonnarotti nel frattempo si disponevano a formare lo stellato, un gruppo di sei uomini muniti dei crocchi. Si tratta di aste di tre diverse lunghezze terminanti con uncini affilati in modo da agganciare i tonni e sollevarli a bordo del vascello.
Gli stellatieri si disponevano al centro con le aste corte, i mascaioli ai lati di questi con le aste medie ed infine gli astaioli con le aste più lunghe agli estremi del gruppo. Gli astaioli avvicinavano i tonni già stremati al bordo della barca in modo da consentire l’intervanto degli altri uomini per issare in un unico sforzo il pesce entrobordo.
Il tonno issato rimaneva per qualche istante in equilibrio sul bordo del vascello. Era questa la fase più pericolosa soprattutto per gli stellatieri che nel minor tempo possibile dovevano afferrare il pesce per le pinne ventrali e dorsali allargarsi onde evitare i colpi di coda e spingere il tonno dentro la barca.