Home E Un’Isola un Continente E MONTE ARCOSU>OBIETTIVI E GESTIONE 

Tutto questo fermento non è sfuggito alle amministrazioni pubbliche locali, che in Sardegna faticano a trovare la rotta maestra della conservazione della gestione ambientale. Così è stato stipulato un accordo tra la Provincia di Cagliari e il WWF per la cogestione dell’oasi per dieci anni (conduzione «ordinaria» e programmi educativi). Intanto il comune di Uta (nel cui territorio è compresa gran parte dell’oasi) ha dato inizio ad un importante intervento, con i fondi del Ministero dell’Ambiente, che vedrà impegnate 50 persone per almeno due anni. L’obiettivo è la ristrutturazione della foresteria, la pulizia e l’apertura di sentieri, la sistemazione del fondo stradale e la realizzazione nella zona Sa Canna (all’ingresso della riserva) di un centro visite, un museo polivalente ed un Panda Shop.
Ci sono anche gli interventi internazionali, i progetti Life, finanziati dalla Unione Europea e dal WWF. Il primo ha permesso la realizzazione a Sa Canna di un recinto di nove ettari, in cui sono stati trasferiti i daini prima ospitati nell’area faunistica adiacente la foresteria (dove invece sono stati immessi a scopo didattico una ventina di esemplari di cervo sardo), l’acquisto di un fuoristrada (utilissimo vista la cronica penuria di mezzi) e la pulizia di alcuni tratti di ceduo, sia per l’avviamento del bosco a fustaia che per la realizzazione di aree di pascolo per il cervo. Un secondo intervento sul Monte Lattias, ha permesso la realizzazione di venti chilometri di sentieri e la ristrutturazione di quattro piccoli casolari (stupendi!) di carbonari, che diverranno punti di sosta e di pernottamento. In una simile realtà, che propone Monte Arcosu come esempio di corretta gestione ambientale, non poteva mancare la cura dell’aspetto occupazionale. L’oasi dà lavoro alla Tre Api, società a conduzione familiare, che produce il miele (particolarmente apprezzato quello amaro di corbezzolo). Ma soprattutto qui sono impegnati i nove componenti la Cooperativa Caprifoglio . Giovani, responsabili, professionali, entusiasti. A loro è affidata la fruizione dell’oasi, la foresteria, i soggiorni, i rapporti con le scuole, il servizio guida nelle escursioni. Nel 1999 la cooperative è stata a disposizione di ben 12000 mila visitatori.

Tuttavia, per tentare di dare almeno l’idea con due parole del valore immenso di Monte Arcosu, è sufficiente ricordare quanto ebbe a dire in proposito Antonello Monni, storica colonna del WWF Sardegna, che fu un caparbio sostenitore dell’acquisto dell’oasi e responsabile della difficile fase di avviamento della stessa: «E’ un’emozione che si rinnova. Un’emozione che si vede, si respira, si tocca, si annusa, ci cammini sopra. Un’emozione che ti avvolge e ti consente di farne parte». Monte Arcosu è davvero tutto qui.

  •  la nascita dell’oasi 
  • Monte Arcosu oggi e il problema del bracconaggio  
  • le attività di ricerca e i progetti 
  • per visitare la riserva  
  • il cervo sardo  
  • gemellaggio Monte Arcosu-El Feidja (Tunisia)