dai Sardi agli Shardana | lo stesso popolo? le prove | le fonti | Shradana nel Mediterraneo
i Sardi e la navigazione | questione di nomi | il Mediterraneo nel II millennio a.C.
la lacuna più evidente | speranze dalla ricerca
DA QUELLO CHE LEI DICE VIENE FUORI UN QUADRO NEL QUALE
I SARDI SONO GRANDI NAVIGATORI, PROTAGONISTI DELLA STORIA ANCHE NEL MEDITERRANEO ORIENTALE.
POTREBBE PRECISARE QUALI SONO LE PROVE SULLE QUALI FONDA QUESTA RICOSTRUZIONE?
Questa ricostruzione poggia sopra le fonti della letteratura antica e sui dati archeologici.
Ci sono tutta una serie di segnali che fanno pensare a una presenza dei sardi nel Mediterraneo orientale e Giarlo e El Awat sono due importanti testimonianze.
Ma c’è molto altro ancora.
La ceramica nuragica del XIII sec. trovata a Creta e in Sicilia nell’Agrigentino, lungo la rotta che collegava l’oriente all’occidente del Mediterraneo e quella trovata a Tirinto.
Insomma abbiamo tutta una serie di segnali che ci inducono a pensare che i Sardi venissero impiegati in tutto il Mediterraneo come guerrieri, non solo dagli Egiziani ma anche dai Greci e dai Micenei.
MAGARI QUESTE CERAMICHE FURONO PORTATE COSI’ LONTANO
DA MERCANTI NON SARDI?
I mercanti di solito trasportano contenitori di derrate, recipienti per contenere il vino, l’olio, o qualcos’altro.
Ma se i materiali trovati fanno parte della vita quotidiana o sono ceramiche da cucina allora il discorso cambia.
In teoria certo resta in piedi l’ipotesi che i materiali Shardana trovati a Creta siano stati portati li dai mercanti cretesi, così come si è pensato che la ceramica micenea in Sardegna l’abbiano portata i Micenei.
Ma tutte queste sono posizioni precostituite e poco critiche: insomma in quel periodo storico in giro per il Mediterraneo, così come ci sono Micenei e Cretesi, ci sono i Popoli del Mare.
E allora perché si ammette che ci fossero navigatori micenei, come è logico, e non si ammette che ci potessero essere anche navigatori Shardana?
Escludere questo punto di vista non è ragionevole.
La cosa più probabile è probabile che sia i Micenei che i Sardi viaggiassero.
Per esempio il rame in lingotti, trovato in Sicilia, poteva ben viaggiare dalla Sardegna anche se alcuni studiosi mettono in dubbio la produzione sarda dei lingotti a quattro braccia per attribuirli a Cipro senza il minimo dubbio…
Ora è chiaro che ci sono questioni aperte ma pensare che tutto arrivi da est verso ovest e non il contrario è una forzatura.
C’È QUALCHE ALTRA PROVA?
C’è una considerazione di fondo da fare: i Sardi per forza di cose, se non sono impediti, devono e dovevano navigare per avere relazioni con altri popoli.
E poiché la Sardegna pur essendo un’ isola felice aveva bisogno di approvvigionarsi di certe materie, aveva anche bisogno di contattare altri popoli.
Talvolta questi contatti erano voluti, ovvero partivano dalla Sardegna, altre volte erano gli altri popoli che venivano in Sardegna per cercare ciò che essi non avevano.
Ma già prima nel VI millennio a.C. la Sardegna era al centro del traffico della ossidiana che raggiungeva la Spagna, l’Emilia e il Midi francese.
E perché mai questi traffici si sarebbero dovuti interrompere nelle epoche successive? proprio quando, l’evoluzione della tecnica di navigazione e delle conoscenze nautiche potevano dare impulso agli scambi via mare?.
La Sardegna è un isola che vive della navigazione e la sua storia si sviluppa con la navigazione: questo è dimostrato dalla grande dinamicità culturale che mostra la Sardegna nelle diverse fasi, prenuragica e nuragica.
E i contatti non possono che passare attraverso il mare e non solo attraverso la Corsica che è l’isola più vicina ma anche dalla Sicilia, dalle Baleari e dall’Africa del nord.
Purtroppo l’Africa del nord non viene considerata perchè ci mancano tante informazioni sulla preistoria dell’Africa mediterranea.
DUNQUE SECONDO LEI NON C’È DUBBIO ALCUNO CHE I SARDI VIAGGIASSERO VERSO ORIENTE?
Certo, basta pensare all’architettura nuragica che si evolve e matura attraverso continui rapporti culturali con il Mediterraneo orientale: conosce nuovi modi di utilizzare la pietra e nuove forme architettoniche.
Che poi i Sardi abbiano innovato in architettura non c’è dubbio.
I Sardi sono architetti formidabili hanno creato forme nuove e altamente innovative e poi queste loro esperienze sono tornate all’est ed è per questo che troviamo certe analogie come quelle di Giarlo e El Awat.
LUNGO QUALI ROTTE SI MUOVEVANO I SARDI?
Nel Mediterraneo esisteva una rotta settentrionale, che passava dalla Sicilia e dalla Puglia, e una meridionale che passava dall’Africa del nord, dall’Egitto e raggiungeva il Vicino Oriente.
I contatti che la Sardegna mostra, per esempio tra la fine del terzo millennio e gli inizi del secondo millennio, con la Sicilia per quanto riguarda la cultura del vaso campaniforme, presuppongono percorsi non di piccolo cabotaggio tra la Sardegna e altre regioni.
E se si arrivava alla Sicilia di certo si poteva raggiungere l’Africa settentrionale che è più vicina.
Non ci sono ragioni per dire che gli antichi Sardi non navigassero.
I Sardi nuragici, gli Shardana, smettono di navigare con la conquista dei Cartaginesi: non con i fenici ma solo con Cartagine che privatizza e controlla interamente tutte le risorse dell’isola.
Ma tuttavia le risorse sarde, anche se tramite i mercanti punici, continuavano a raggiungere le terre del Mediterraneo. Viaggiavano prodotti e uomini che combattevano nei vari eserciti del Mediterraneo.