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RICETTE
come si cucinava in Sardegna nel Medioevo

Possiamo ipotizzare che gli alimenti venissero sottoposti a lunghi periodi di bollitura;
nel caso della carne, che veniva conservata sotto sale, ciò avveniva al fine di ammorbidirla.
Le carni, infatti, non dovevano essere particolarmente tenere, sia per l’avanzata età di macellazione che per l’allevamento semiselvatico. La bollitura permetteva anche di ricavare il brodo dalle ossa.

Erano molto apprezzate le zuppe, spesso condite con formaggio fresco.
Anche i legumi venivano utilizzati per le minestre, oppure cotti in umido, con lardo e spezie.

Già nel Medioevo erano conosciute le panade (depanades), torte rustiche di pasta di pane ripiene d’agnello, anguille o verdure, e ancora oggi tra i piatti caratteristici dell’Isola.

Un altro piatto diffuso era la caçols, una zuppa di pesce o guazzetto di pollo cotto in un particolare recipiente chiamato cassola.

Le fonti ci parlano di tre tipi di vino, latino, greco (probabilmente malvasia, importato dai monaci bizantini), e sardo (forse nero).

foto: panada di Assemini (CA), prima della cottura
(SP)