nella grotta del bandito | Tiscali: i nuraghi sotto la roccia | il pastore del Supramonte
NELLA GROTTA DEL BANDITO
La grotta Corbeddu è poco a monte della vallata di Lanaittu, giusto ai piedi del Supramonte di Oliena.
Ha preso il nome dal bandito Corbeddu che l’abitava alla fine del secolo scorso.
Da qui partiva per le sue leggendarie imprese ladresche che, tradizione vuole, lo vedevano rubare ai ricchi per dare ai poveri.
Comunque sia, finì ucciso nel solito conflitto a fuoco con i carabinieri, nel 1898, e la notorietà che attendeva la grotta era ben altra rispetto alle bravate del bandito d’onore.
Notorietà legata agli incredibili segreti che essa nascondeva e che forse, chissà, non sono ancora del tutto svelati.
In questa grotta, infatti, da diversi anni la Sovrintendenza archeologica di Nuoro sta portando avanti campagne di scavo, in collaborazione con l’Istituto di Paleontologia dell’Università di Utrecht (Olanda), che hanno restituito materiale
estremamente interessante.
La scoperta sinora più significativa è quella delle,campagne del 1983/84 che hanno portato alla luce i resti di un cervo estinto già dal Pleistocene sardo, il Megaceros casioti.
Bene, molti di quei resti portano inequivocabili segni di lavorazione da parte dell’uomo e l’esame al C14 li ha datati a circa 13500 anni fa!
La scoperta fatta nella grotta Corbeddu ha allungato certamente i tempi della presenza dell’uomo in Supramonte.
Presenza che ha lasciato, in epoche diverse e in differenti località, inconfondibili tracce.
[foto, dal’alto:
[- sucessione di creste fra Oliena e Orgosolo
[- M.te Corrasi, Supramonte di Oliena