CARLO LEVI
Barbagia, Golfo di Orosei
La Sardegna è mare; vive del suo mare, e per il suo mare.
Ma per coloro che dovessero per un attimo voltare le spalle ai riflessi di smeraldo del golfo di Orosei, la sorpresa sarebbe grande nello scoprire che oltre le montagne del Gennargentu, esiste un’isola dentro l’isola, una Sardegna dentro la Sardegna.
La Sardegna più autentica, quella mantenutasi immacolata nei millenni di colonizzazioni e dominazioni esterne, fiera ed affascinante, e che si offre accogliente e unica al visitatore curioso ed alla ricerca di nuovi stili di turismo, lontani dai ritmi frenetici delle coste.
E’ un luogo senza tempo, dove permangono gli usi, le abitudini, le tradizioni popolari più lontane, carica di capacità espressiva, di potenza individuale, di solitudine, in cui i paesaggi si sono mantenuti aspri e selvatici, e la natura sembra avere l’aspetto sfuggente della volpe.
Tanto queste alture possono risultare serrate ed inaccessibili, in costante lotta per la sopravvivenza con l’uomo, quanto più l’uomo che le abita ha saputo adattarsi all’ambiente circostante: duro come una roccia di granito, ma ospitale, semplice e solenne con chi bussa alla sua porta, nell’oramai consolidata tradizione dei momenti e rituali dell’accoglienza e convivialità barbaricina.
Un territorio che rimane impresso nei ricordi e nei sentimenti di chi l’ha attraversata e visitata, di chi l’ha vissuta anche solo per qualche ora o giorno; tanto da far sembrare l’altra Sardegna, quella delle coste, delle luci, della confusa animazione, non più veramente Sardegna, con la vaga nazione errante dei pastori, oltre il cerchio della notte, ad apparire quasi improbabile.
Così, come tanti altri, anche Carlo Levi rimase affascinato dall’altra Isola, quella senza tempo dei pastori, delle pecore come rocce, del silenzio immerso nella natura ancora selvaggia e maestosa, ancora in lotta con l’uomo per la sopravvivenza. Una Sardegna così incredibilmente vicina alle luminose acque cristalline della costa, eppure cosi profondamente lontana da essa per stili e ritmi di vita. Una Sardegna slow-life.
Nato a Torino nel 1902, Carlo Levi è stato pittore fantasioso e scrittore altrettanto suggestivo. Antifascista convinto, fu mandato al confino dal regime nel 1934, esperienza da cui trarrà spunto per la sua opera più famosa, “Cristo si è fermato a Eboli”, tradotto in oltre 30 lingue. Da due viaggi compiuti in Sardegna a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, nascerà un altro dei suoi lavori migliori, “Tutto il miele è finito”, da cui questo articolo prende spunto.
Roberto Dessì
-Indice—
:: Lawrence
:: C.Levi
:: Garibaldi
:: De Andrè
———–
————-
Case Vacanze
Rent-Sardinia.com propone case e appartamenti sul
Golfo di Orosei
vedi le case
————-