Tonara , la capitale del torrone sardo
Nella prima metà dell’Ottocento non si ha ancora notizia di una specifica tradizione del torrone per Tonara come invece si ha già per Tempio, Pattada e Mamoiada. È dunque improbabile che i tonaresi abbiano venduto torroni nelle sagre isolane prima della metà dell’Ottocento, anche se sicuramente già ne vendevano le materie prime. Nell’ultimo quarto del secolo abbiamo invece le prime segnalazioni sull’attività lavorativa del torrone tonarese che rappresenta ormai una specialità tipica e affermata nelle sagre rurali isolane.
Nei documenti dei primi decenni del Novecento, Tonara è già la capitale del torrone sardo: è sede del primo laboratorio ad alto livello artigianale che soddisfa le richieste di una ventina di ambulanti. La famiglia Carta aveva adibito a laboratorio un locale al piano terreno della loro casa: vi erano due caldaie a mano alle quali badavano quattro donne. Il fuoco era alimentato dalla lenta combustione dell’agrifoglio. L’attività aziendale aveva inizio a metà Marzo e terminava a metà Settembre, arrivando a produrre circa 100 quintali per stagione.
Ma la nascita della produzione industriale del Torrone è legata alla famiglia Pruneddu che nel 1963 acquista le prime due caldaie elettriche.
Dopo la prima guerra mondiale, Giuseppe Carta ripiegò nel commercio delle materie prime occorrenti alla lavorazione. Quanti si rifornivano da lui si attrezzarono con propri laboratori.