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storia di Sant’Efisio  | curiosità  

DESCRIZIONE

  • La mattina del 1° maggio, dopo la messa, un bellissimo cocchio dorato trainato da buoi va a prendere Sant’Efisio nella sua chiesetta di Stampace.
  • Verso mezzogiorno inizia la processione, aperta dai Carabinieri a cavallo: sfilano le traccas (carri a buoi decorati e addobbati a festa), che ospitano attrezzi della vita quotidiana, pani e dolci finemente elaborati.
  • Seguono centinaia di persone provenienti da tutta la Sardegna. Tutte indossano il costume tradizionale del proprio paese d’origine: è una festa di colori e fogge differenti, è la festa di tutta l’isola.
  • Chiudono questa parata i cavalieri campidanesi a cavallo, spesso in compagnia delle loro donne ricoperte di gioielli da sembrare madonne. Persino i cavalli sono agghindati a festa, con le code arricciate e ornate di fiori.
  • Avanzano quindi i miliziani a cavallo, in rappresentanza dei quartieri cagliaritani di Stampace, Marina e Villanova: costituiscono la scorta di protezione al Santo.
  • Dopo Is Dottoris, (i membri della Guardiania scelti un tempo fra le classi più elevate), procede il Terzo Guardiano con lo stendardo dell’Arciconfraternita.
  • Sfila dunque l’Alternos, vestito col frac e il cappello a cilindro, che rappresenta il potere politico: un tempo era il viceré, ora il sindaco. Porta al collo una catena d’oro con un medaglione, il “Tosòn d’oro”, simbolo dell’ordine cavalleresco con cui Cagliari fu insignita nel 1679.
  • Seguono il cappellano e i membri dell’Arciconfraternita, i portalanterne, i suonatori di launeddas (strumento musicale a tre canne).
  • Ed ecco infine appare il cocchio dorato con la statua di Sant’Efisio, seguito da un’infinità di fedeli.
  • La grandiosa processione termina in viale La Plaja, ma il rito continua in modo più intimo: a Giorgino vengono fatte indossare al Santo vesti più semplici, mentre il cocchio dorato è sostituito con uno più modesto.
  • Altre soste sono previste nella spiaggia di La Maddalena, a Su Loi, a Villa d’Orri, e infine a Sarroch dove il Santo trascorre la notte all’interno della chiesa di Santa Vittoria.
  • Giunta infine a Nora, la statua viene portata a spalla lungo la spiaggia fra il suono delle launeddas. Rimane quindi esposta alla venerazione dei fedeli fino al 4 maggio, quando ritorna a Cagliari secondo lo stesso itinerario dell’andata.
  • Il rientro è meno spettacolare ma senz’altro più commovente: a Giorgino il santo viene accolto dai miliziani ed accompagnato, assieme alle autorità politiche e ai confratelli, fino a Stampace.